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Intervista ai creatori di Zeppelin
Avvincente chiacchierata con le tre menti che hanno sviluppato il progetto Zeppelin

A questa intervista hanno partecipato i tre principali fautori del progetto Zeppelin. Il capo progetto,Mike Gough, un veterano in casa B&W e responsabile di molti eccellenti prodotti usciti dalle fabbriche del costruttore inglese, l’ingegnere progettista di Zeppelin, colui che materialmente a compiuto il “miracolo”, Tom O’Brien e il designer Morten Warren. Tutti e tre, ognuno dal suo punto di vista e in modo del tutto sinergico, hanno lavorato sodo per ottenere quello che oggi appare, “è” il miglior speaker per iPod mai costruito. L’intervista che segue, a tre voci, è un interessante resoconto del progetto, che ci aiuta a capire “dal di dentro” come è nata l’idea e come è stata sviluppata. Audiogamma: Morten, cosa ti ha spinto a pensare alla forma di un dirigibile. Morten Warren: Ho sempre cercato di semplificare i progetti dove possibile; non mi piace la confusione o le complicazioni. Il mondo è pieno di copie di iPod e sentivo il bisogno di qualcosa di semplice da opporre a un mercato sempre più confuso e confusionario, ma certo di complemento al lavoro svolto da Apple. Audiogamma: Lo Zeppelin è un prodotto fantastico, da ogni punto di vista, ma da dove avete cominciato? Dalla forma o dalla tecnica? Mike Gough: Abbiamo messo Morten al corrente del progetto e la prima cosa che ci ha chiesto è stato un set di altoparlanti, compatibile con il progetto, sul quale cominciare a lavorare. Gli abbiamo dato grande libertà di esplorare soluzioni e forme secondo come egli credeva meglio. Del resto Morten, per precedenti esperienze nel nostro gruppo, conosceva bene certi vincoli acustici ai quali siamo soggetti e da rispettare per ottenere il massimo dei risultati. Morten Warren: Con i miei studi ho aiutato molto B&W a considerare numerose varianti sulla forma di quello che sarebbe stato lo Zeppelin. Essa, man mano che il progetto andava avanti e che i miei esperimenti prendevano forma, ci appariva sempre più chiara. Dopo molte prove e numerosi studi, abbiamo trovato un accordo di massima su quello che poteva essere la forma migliore sia acusticamente che esteticamente. Da quelle considerazioni vennero fuori due oggetti, uno era lo Zeppelin. Mike Gough: Scegliemmo due modelli prima di tutto sulla base dell’apparenza, dell’estetica, e affidammo poi a Tom (O’Brien n.d.r.) tutto il lavoro elettro-acustico. Solo attraverso i suoi studi potevamo capire quale era il migliore e se dovevamo, invece, ricominciare tutto da capo. Tom O’Brien: Mi affidarono questi due oggetti sui quali ho lavorato a lungo, cercando di ottenere da entrambi un buon suono per equilibrio e dinamica. Ma presto mi sono reso conto che la forma dello Zeppelin era chiaramente la migliore, considerando soprattutto la bontà dell’immagine acustica proveniente da una sorgente sonora compatta. Audiogamma: Quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato durante la progettazione? Tom O’Brien: Per me è stato abbastanza complesso mettere ogni cosa dentro il progetto di Morten. Potete vedere dalla radiografia nella brochure e nel sito, quanto abbiamo lavorato per tirare fuori dallo Zeppelin delle prestazioni assolute tenendo anche conto della complessa circuitazione utilizzata, che prevede oltre alla logica di controllo, l’alimentazione switching e tre diversi amplificatori di potenza digitali. Abbiamo studiato accuratamente anche la forma da dare ai condotti reflex posteriori, meritevoli, in buona parte, delle eccellenti prestazioni di Zeppelin in gamma bassa e che ci hanno dato non pochi problemi. La profondità dell’oggetto è infatti piuttosto limitata, e i tubi di accordo sono ripiegati e di forma particolare per evitare soffi e turbolenze. Abbiamo anche dato al baffle (pannello anteriore che ospita gli altoparlanti e posto sotto la griglia nera n.d.r.) una forma particolare che evitasse riflessioni indesiderate, in modo da favorire al massimo l’emissione degli altoparlanti. Uno degli obbiettivi era anche quello di dare un reale effetto stereo, seppure i diffusori si trovino piuttosto ravvicinati tra di loro. Morten Warren: La parte più innovativa del progetto, ma che ha richiesto non poco lavoro, è il modo in cui l’utilizzatore può interagire con l’iPod. Si può utilizzare l’iPod e l’iPhone dallo Zeppelin nello stesso modo in cui è possibile farlo direttamente dall’oggetto stesso. Nessun altro prodotto può offrire questa capacità tra i due componenti. Ci tenevamo molto a questo aspetto. Tutte le docking commerciali come gli speaker offrono appoggio all’iPod, ma poi la wheel si manovra in modo scomodo e poco intuitivo. Con Zeppelin, invece, è tutto molto semplice e non c’è nulla di diverso da imparare. Mike Gough: Vorrei anche mettere in evidenza il grande lavoro che c’è stato dietro alla eccellente finitura di Zeppelin. Il solo pannello posteriore con effetto acciaio inox è stato particolarmente difficoltoso da realizzare, ma era un elemento essenziale per la riuscita del design. Non meno impegnativa è stata la griglia anteriore, formata da una struttura dotata di migliaia di micro-fori romboidali il cui disegno favorisce il passaggio del suono. Audiogamma: Lo Zeppelin è dotato di tre amplificatori interni e di un processore digitale (DSP). Come funzionano per produrre un suono ottimizzato? Tom O’Brien: Il segnale digitale entra direttamente nei moduli di amplificazione incorporati, cosa che semplifica parzialmente il progetto. Con il DSP si ha più flessibilità nell’associare gli altoparlanti e gestire più facilmente l’equalizzazione dinamica. Quest’ultima è vitale per ottenere prestazione di elevato livello da una acustica relativamente piccola. Per i puristi è molto interessante l’ingresso ottico ausiliario; con esso è possibile collegare una qualsiasi sorgente audio, dal lettore di CD al computer, e ottenere una superba qualità di riproduzione visto che si saltano i circuiti di conversione A/D (da digitale ad analogico n.d.r.) dell’ingresso aux. Lo Zeppelin è anche uno dei pochi speakers per iPod a possedere il chip di autenticazione iPod Apple. Questo ci abilita, tra le altre cose, ad “entrare” nel display dell’iPod controllandone le funzioni per cambiare il volume dello stesso Zeppelin.

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